Fare cassa sui disabili....
L'ufficio scolastico regionale del Piemonte per la
provincia di Torino riduce gli insegnanti di sostegno che spettano di diritto ai
disabili, "dimenticandosi dello spirito della legge".
La legge nazionale (art. 19 c.11 DL 98/2011
) impone
che gli insegnanti di sostegno siano assegnati alla scuola tenendo conto
mediamente di
un docente ogni due alunni disabili.
Invece a Torino con una riunione e un semplice
verbale (25/07/12) il GLH provinciale (Gruppo di Lavoro per l'Handicap) ha
deciso di fare cassa sui diritti dei disabili, usando la scusa della presenza
degli assistenti comunali (che non sono insegnanti!).
Ecco i criteri stabiliti:
·
nella scuola primaria
si ha la riduzione di "mezzo" insegnante di sostegno ogni 24 ore di assistente
comunale
·
nella scuola
secondaria di primo grado si ha la riduzione di "mezzo" insegnante di sostegno
ogni 18 ore di assistente comunale
·
nella scuola
secondaria di secondo grado se ci sono più alunni disabili nelle classi si
procede con una riduzione del 17,5% di insegnanti di sostegno. Ma non basta,
ogni 18 ore di assistente comunale si riduce l'organico di 0,25.
Se ci sono gli assistenti compunali dovrebbero essererci per difficoltà
comunicative e di autonomia degli alunni... Perchè si taglia dove ci sono i più
gravi?
O possiamo ipotizzare che i comuni assegnano gli assistenti con criteri diversi
da quello di necessità?
Vedi:
"VERBALE 6 INCONTRO DEL GRUPPO
LAVORO PER LA DISABILITA’ (GLH) 25 luglio 2012"
Ma come si fa a eludere lo spirito della legge?!
Semplice:
L'ufficio scolastico regionale calcola il numero di alunni in
situazione di handicap, e fa la media con gli insegnati di sostegno assegnati in
regione, in più
conteggia gli insegnanti assegnati in deroga, (ogni ufficio
scolastico provinciale sembra viaggiare completamente per i fatti suoi)
e il gioco è fatto.
La media rispetta il rapporto 1 a due e ci sono pure delle
deroghe...
Ma facciamo un'analisi critica:
è la "media del pollo", se uno ne mangia tre e l'altro uno
entrambi in media ne mangiamo due.
Quindi che succede in pratica? Succede una guerra tra poveri, chi
più rogna più ha all'interno del singolo istituto, e nei confronti del
provveditorato.
E il provveditorato concede ma le richieste degli alunni in
situazione di gravità vengono spesso ignorate.
In questa maniera viene totalmente ignorato che
La Corte
Costituzionale ha precisato preliminarmente che “i disabili non costituiscono un
gruppo omogeneo”, evidenziando come sia importante “individuare meccanismi di
rimozione degli ostacoli che tengano conto della tipologia di handicap da cui
risulti essere affetta in concreto una persona”. Ed infatti ciascun disabile
necessita di un processo di riabilitazione individualizzato finalizzato ad un
suo completo inserimento nella società; all’interno del quale l’istruzione e
l’integrazione scolastica rivestono un ruolo di primaria importanza.
assegnando ad ognuno meno di quello che sarebbe necessario.
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